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lunedì 24 maggio 2010

Venghino signori al gioco del Calciomercato

29th, apr, 2010
Signore e signori benvenuti al mercato. Il Napolista ha fatto un gioco. Da quando siamo nati abbiamo indicato nella sezione il Napoli 2010/11 tutti, quasi tutti perché non siamo onniscienti e qualche nome ci potrà anche essere sfuggito, i giocatori che sono stati accostati al Napoli. Ad oggi sono 43 e il mercato ancora deve entrare nel vivo soprattutto perché fino a domenica scorsa il Napoli non era ancora sicuro della posizione di classifica che avrebbe occupato al termine del campionato. Ora no, ora è diverso. E allora proviamo a fare una pole position dei nomi.Il primo è sicuramente Gokhan Inler. Un centrocampista alla Gargano dai piedi migliori. E se arrivasse questo svizzero di origine turca, avremmo il nostro Turco-napoletano e Totò potrebbe essere contento. Si tratta su 15 milioni e la prosa di Antonio Giordano ce lo racconta così: “piedi allo zucchero filato, petto in fuori e lancio millimetrico è di nuovo in pole position nella lista di gradimento della triade De Laurentiis-Bigon-Mazzarri, un desiderio da appagare a suon di euro però attraverso una trattativa complessa da definire possibilmente in fretta. Inler è la tentazione di sempre, un principe della metà campo che danza palla al piede, aspetto regale a sostegno d’una poliedricità indiscutibile: è mediano d’interdizione, mezzala di spessore ma all’occorrenza persino play maker”.Dimentichiamoci Balotelli nonostante le sirene. Difficilmente il presidente De Laurentiis sarebbe disposto a sborsare diversi milioni d’ingaggio per una scommessa diciannovenne nonostante Mazzarri abbia sempre saputo gestire i campioni maledetti. Napoli e Inter potrebbero accordarsi per Rene Khrin corazziere che non ha trovato spazio nel centrocampo di Mourinho. La contropartita? Siamo proprio sicuri che Hamsik il prossimo anno giochi nel Napoli? E in attacco? La punta da venti gol? Beh, Denis sembra possa rientrare nella trattativa Inler mentre difficile che arrivi Amauri di cui anche si parla. L’afrotedesco Mlapa potrebbe essere seguito da Bigon per il prossimo anno. Nomi, tanti nomi. E pensare che in poco più di un mese siamo arrivati già a 43. Ora spazio ai commenti. Tanto un nome in più, un nome in meno, non lo si nega a nessuno.Ah, dimenticavo. Nel gioco del calciomercato De Laurentiis non ammette deroghe alle sue regole: i diritti d’immagine sono tutti suoi e gli ingaggi hanno un tetto, con Quagliarella che guadagna 1,9 milioni l’anno ed è lo stipendio top. Tutto il resto è relativo.


di Gianluca Agata

1 commento:

  1. Gianluca Maria Marino

    30th,apr,2010
    Come vorrei sfuggire a questo “infame” giochino, a questa “tiritera” che ci rovina le vacanze, che fosse la striminzita quindicina di mare d’estate, la settimana “in bianco” a fine gennaio. Farei volentieri a meno dell’inchiostro sulle mani, della foga con la quale sfogliamo la gazzetta sulla spiaggia, contendendo al vento le poche pagine che ci interessano, mentre quelle altre con gli sport minori si rincorrono tra le sdraio e si avviluppano agli ombrelloni. E che dire del peso del portatile che ci accompagna fino alla coda per lo skypass? E delle maratone “virtuali” con gli aggiornamenti minutoperminuto? Quante altalenanti emozioni ci costò quella fatidica firma nel giugno del’84? E quante sistematiche delusioni la spasmodica rincorsa a “quel” terzino sinistro che sembrava mancarci come il pane e che oggi ci sembra già “raffermo” da farci polpette? E degli ultimi anni dell’ingegnere, ne vogliamo parlare? La squadra svenduta pezzo dopo pezzo, nemmeno fosse una auto vecchia da rottamare.
    Ma erano altri tempi. Le trattative erano poche, semplici e silenziose. Se andavano in porto, i giocatori li vedevi uscire dal fossato sotto la curva A, la prima domenica di campionato. Se non se ne faceva niente, nemmeno lo venivi a sapere, salvo a sbirciare tra le pagine di qualche patetico memoriale sportivo uscito postumo.
    Oggi sono altri tempi. Il mondo che vediamo è solo quello che ci fanno vedere. Tutto è relativo: i conti pubblici, i sondaggi elettorali, le manfrine politiche. Perfino le voci di mercato si studiano a tavolino, a seconda degli interessi. I presidenti devono vendere abbonamenti ai tifosi. Gli agenti strappare contratti più vantaggiosi. I giornalisti appioppare qualche copia in più. E così ogni nome è buono per la piazza napoletana, non perché si adatta ad un progetto tecnico, ma perché fa sensazione, esalta la tifoseria assetata di vittorie.
    Ebbene, lo so che tornerò su queste ed altre pagine a stimolare la mia fantasia napolista, ma nomi non ne voglio fare, non servono. Serviva un progetto e il Napoli ce l’ha, a meno che qualcuno non metta in discussione Mazzarri perché non ha battuto il Cagliari. Poi serve un po’ di concretezza d’altri tempi. Quando prendemmo Ciccio Romano serviva un uomo d’ordine in mezzo al campo e non arrivò il Principe (se non qualche anno dopo e qualche chilo in più, entrando e uscendo in punta di piedi). Al Napoli di oggi serve un attaccante che viva per il gol e un po’ di esperienza in mezzo al campo, qualcuno che si faccia sentire quand’è il momento, pure dalla panchina. Non serve altro e non chiediamo la luna, nessuno ce la porterà. Ma non chiedeteci di emozionarci davanti a un altro “Razzo di Baden”!

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